lectio-divina-di-mt-25-14-30
[...] Quello che Gesù così denuncia ai suoi contemporanei, è, ancora una volta, l’orientamento spirituale dei loro maestri e sacerdoti a vedere Dio come figura esigente, punitiva; centrati sulla denunzia ossessiva del peccato (semiticamente: fallimento) e paralizzati da un’impossibile impeccabilità, esprimono una lontananza da Dio che schiaccia sulla colpa, escludendosi dalla relazione fiduciosa con lui e con gli altri. Perché l’immaginario legato a questa immagine di Dio getta la sua ombra sui rapporti umani, rendendo difficile il perdono, mentre un velo di scetticismo e di non senso invade la vita. [...]