La Corte di Cassazione ha sbagliato?

La Suprema Corte di Cassazione dello Stato Italiano ha sbagliato?

di Giuseppe Castronovo

Non mi pare! Ed ogni commento critico risulta superfluo oltre che inutilmente dannoso per la Chiesa.

Dunque i fatti, come – mi pare – emergano dalla stampa, sono i seguenti:

Una coppia di cui il marito di religione islamica, della moglie non si sa, genera un figlio. Per ragioni non conosciute, la coppia si separa, ovvero pare che il marito sparisca lasciando la moglie.
A seguito della separazione – come avviene nel 95% dei casi- il minore viene affidato alla madre.

Successivamente questa moglie-madre comincia a convivere con un’altra donna e pare abbiano un rapporto omosessuale, almeno così denuncia il marito, che chiede per questa ragione che il minore che fino ad ora ha vissuto con la madre sia a questa sottratto (per trasferirsi in Egitto col padre?).

La Corte con sentenza ampiamente condivisibile, ha statuito che non sussistono le ragioni per costringere un minore a staccarsi dalla madre, essere a questa sottratto/trasferirsi in Egitto col padre, sul solo presupposto che il piccolo possa non crescere bene stante il rapporto affettivo instaurato dalla madre con un’altra donna.

Per inciso va detto che non deve risultare alcun cattivo comportamento della madre nei confronti del bambino, nè alcun disagio dello stesso, che certamente sarà stato oggetto della osservazione di psicologi, come avviene in una causa così accesa.

La Prima Sezione Civile ha così respinto la doglianza dell’uomo-padre in quanto basata su un mero pregiudizio indimostrato e cioè che crescere in una famiglia omosessuale sia di per se dannoso per il minore, senza che di questo vi sia alcuna prova. Secondo la Corte, nel ricorso del padre si dà per scontato ciò che invece è tutto da dimostrare, ossia che il minore possa essere danneggiato dal vivere in quel contesto famigliare.

Lo scandalo emergerebbe dalla considerazione –incidentale- della Suprema Corte volta a sottolineare che per togliere l’affidamento alla madre di un bambino occorre la provata esistenza di gravi circostanze che rendono la madre inadatta al suo compito.

Tale non può essere l’orientamento sessuale della stessa!!!!!

Vorrei capire da quanti si sono fatti accecare dalle prese di posizione del Vaticano (nella sua ennesima espressione di autorevole tutore mondiale della dignità  dell’uomo) e degli altri vassalli ottusi, quale avrebbe dovuto essere la decisione.

Mandare la polizia a sottrarre a forza (come e’successo con sgomento della nazione) il bambino alla madre per mandarlo in Egitto dal padre? Ovvero stante che il padre è musulmano, sottrarlo alla madre per affidarlo a qualche congregazione religiosa che con amore lo educhi alle regole del magistero?

Certo non vorremmo che il figlio salvato dai gay sia offerto in olocausto agli infedeli!

E qui mi fermo perché l’alternativa di mandare un bimbo in strutture di accoglienza religiose, mi farebbe venire voglia di fare altre battute “alla litizzetto”!

Quindi non ha errato la Suprema Corte dello Stato Italiano, ha osservato il diritto ed il buon senso e sarebbe ora che le Istituzioni con la “I” maiuscola cominciassero a mettere quei puntini sulla “i” e cominciassero a segnare il confine giuridico e di decenza che una critica istituzionale non può e non deve superare.

Altrimenti, facciamo come la Francia e dichiariamo guerra al Vaticano! così utilizziamo finalmente quegli F14 che ci costano un occhio della testa, in un momento in cui non possiamo neanche aiutare  i poveri a comprare il pane.

8 comments on “La Corte di Cassazione ha sbagliato?

  1. Luigi Minafra scrive:

    Mi sembra molto significativo l’articolo di Roberto Saviano: “Lasciate che i gay adottino i bambini”, pubblicato su l’Espresso del 24 gennaio 2013 e disponibile al link:
    http://www.robertosaviano.it/articoli/lasciate-che-i-gay-adottino-bambini/
    Tra i passaggi del suo articolo segnalo il seguente: …”Il concetto di famiglia è un concetto storico, niente affatto biologico. A osservare la famiglia africana, quella asiatica, mediterranea, cattolica, musulmana ci si accorge che sono tutte declinazioni diverse -spesso diversissime- di uno stesso concetto che presuppone la condivisione da parte di due o più persone di spazi, risorse, affetti. Ma qualunque sia la nostra idea di famiglia, dovremmo interrogarci su questo: preferiamo davvero che ci siano bambini che vivano in situazioni di abbandono o in strutture di accoglienza piuttosto che dare possibilità a nuove forme di famiglia? Il progetto non è fare adottare bambini indiscriminatamente a persone che non posseggano i requisiti per farlo. Non è abbassare il livello di guardia sugli affidamenti. Si tratta di potere pensare a nuclei diversi[...]Sono convinto che le coppie gay e i single che chiedono di potere adottare, dovrebbero avere il diritto di farlo perchè la loro è una richiesta in nome dell’amore” [...]

  2. lucia germanà scrive:

    Trovo assolutamente giusta la decisione della Corte, nel rispetto della Costituzione e della fattispecie in questione. Le scelte sessuali sono e devono rimanere personali e libere in un paese democratico. Penso però che quando in queste scelte è coinvolto un minore, questi debba essere tutelato al di sopre di tutto. Perciò non mi sento di generalizzare sull’argomento e penso che ogni caso vada esaminato a fondo in tutti i suoi aspetti, con tutte le implicazioni del contesto, privilegiando sempre l’interesse del minore. E, d’altra parte, non possiamo pretendere che il Vaticano avalli sic et simpliciter …Possiamo però auspicare una maggiore apertura verso tutte le situazioni così dette “non regolari” ( coppie di fatto, omosessuali, divorziati…) e soprattutto un atteggiamento un po’ meno sessuofobico.

  3. giuseppe castonovo scrive:

    I giudici saranno anche parziali, protagonisti e morernisti, forse anche comunisti, ma rimane l’art. 3 della COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA.
    Un ricorso basato su un pregiudizio sessista non poteva e non può essere accolto, se privo di altri elementi di diritto (stante che quelli di fatto sono stati esclusi dai precedenti DUE gradi di giudizio).
    La carta costituzionale è un bene di tutti, e va difesa. Non basta emozionarsi per la lettura di Benigni.

  4. elsa guggino scrive:

    Sia la lettera (vedi, se non altro, la frase “Certo non vorremmo che il figlio salvato dai gay sia offerto in olocausto agli infedeli!”) sia il commento di Gianni, sono esempi di esecrabile intolleranza. E lasciamo da parte il Vaticano, Dio ce ne guardi!

    • giuseppe castonovo scrive:

      ferma restando la posibilità di avere pareri contrari, cosa del tutto legittima, proprio la frase riportata nel commento è tra quelle che -nell’ironia- intende segnalare che nessuna intolleranza è possibile

  5. gianni scrive:

    se questa è la giusta deriva che ci aspettiamo accettata dalla Chiesa perché non favorire anche matrimoni tra fratelli, fratelli e sorelle, sorelle, magari desiderando pure qualche figlio!
    pure la natura rispetta la diversità di genere come elemento base della vita!
    smettiamola di prendercela con la Chiesa e cominciamo a valutare per quello che sono questi signori magistrati pervasi da un modernismo ed un protagonismo che la dice tutta sulla loro serena ‘parzialità’.

  6. Mario Allegra scrive:

    Sono d’accordo con la tua valutazione dei fatti.

    E’ decisamente imbarazzante continuare ad osservare una parte della chiesa persistere nel coprirsi di ridicolo con questa datata e irrazionale ossessione con la sessualità.

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